venerdì 24 aprile 2015

Adiós

Adiós a calle Moratin, alla sua lunghissima salita per arrivare alla metro al mattino e alla discesa per tornare a casa, perchè tornare a casa è sempre un po' in discesa;

Adiós al mio vecchio appartamento di fianco allo stadio, alla mia amata/odiata ex coinquilina e alla sua scopa in culo,

Adiós al bus 120 cui dedicai un post tempo fa,

Adiós a Nuevos Ministerios, Anton Martin e alle altre stazioni della metro in cui più volte mi sono perso e in cui ho visto più umanità che in tutta una vita,

Adiós ai cantanti e suonatori in metro, e anche a quelli che facevano finta di suonare John Lennon,

Adiós ai tramonti sui punti panoramici,

Adiós alla donna delle pulizie che mi odia,

Adiós al vento gelido di merda di febbraio,

Adiós ai vecchietti che ti sorpassano in coda all'Escorial,

Adiós a Toledo e Segovia,

Adiós alle umide giornate di Bilbao e alla Pina,

Adiós alle porcate mangiate in strada nelle ore sbagliate in calle Atocha,

Adiós alle domeniche pomeriggio al Retiro, a tutti quelli in costume e ai bambini coi palloncini,

Adiós alla fantastica linea 10 della metro e alla puzzolente linea 1, adiòs pure alla 4,

Adiós alla mia cameretta dove perpetuava un clima umido tropicale intorno ai 28 C,

Adiós agli ambigui cassieri del Carrefour sotto casa,

Adiós ai bambini di coccio che mi tirano pallonate tutte le santissime mattine davanti alla scuola dove passo per andare al lavoro,

Adiós al ghiaccio nei succhi di frutta,

Adiós a tutti quelli che mi guardavano malissimo quando chiedevo le magliette del Rayo,

Adiós ai barboni dall'agenda fittissima,

Adiós a Puerta del Sol e a tutti i personaggi che la popolano, maghi, edward mani di forbice, predator, bart simpson e tutti gli altri,

Adiós a Plaza Mayor e a Fat Spiderman,

Adiós alla Fnac in cui nascosi un poster di Star Wars e mai lo ritrovai,

Adiós al Corte Inglés e ai sui millemila piani e scale mobili e open space del cavolo,

Adiós alle colazioni a buffet del sabato mattina,

Adiós a tutti gli yogurt dimenticati in fondo al frigo,

Adiós ai sopravvalutatissimi montaditos,

Adiós ai doppiaggi in spagnolo di film americani e alle traduzioni originali dei film che passavi delle mezz'ore alla fnac solo per leggerne un po',

Adiós alla ventosa Plaza Castilla, ai suoi grattacieli e ai pranzi e le cene in Calle Foxà,

Adiós ai film spagnoli sul divano con annesso pisolino,

Adiós alle tapas sulla Gran via al crepuscolo,

Adiós alle impossibili raccolte differenziate,

Adiós ai locali ambigui con gente nient'affatto ambigua,

Adiós ai bagni allagati,

Adiós alle persone conosciute subito e a quelle che avrei voluto conoscere prima, a tutto quello che ho visto e che avrei voluto vedere meglio, a tutto quello che sto dimenticando o che mi ricorderò man mano sfogliando le foto, gli scontrini, i biglietti, i volantini e tutto quello che mi sto portando via da qui.


"Io ne ho viste di cose che voi umani non potete immaginarvi:
ballerine di flamenco al largo dei bastioni di Cibeles,
e ho visto toreador o presunti tali balenare nel buio vicino alle porte di Sol.
E tutti quei momenti non andranno perduti nel tempo,
come lacrime nella pioggia;

E' tempo di tornare."





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