lunedì 6 aprile 2015

Bilbao days / 2

Venerdì: un inatteso sole ci sveglia tra i vecchi palazzi del centro storico, ed è bellissimo scendere e girare per le stradine vuote e finire in una piazzetta a fare colazione. Ok l'accento basco si sente e non mi fa capire quasi nulla di quello che dicono le persone, ma qui in tutti i locali e bar sembrano molto più cordiali e ben disposti verso noi poveri turisti...voglio dire, non eravamo più abituati alle normali cortesie per gli ospiti, dal momento che a Madrid ti trattano in quasi tutti i locali male e abbastanza scazzati (davvero eh).
Per cui niente, faccio un bel giretto per il centro storico, pieno di palazzi con bowindow colorati di legno che ci piacciono tantissimo (grazie, vacci tu sul terrazzo scoperto col freddo che fa da ste parti), stradine di selciato e, ancora, non un anima in giro: ma che cacchio succede?
Nella piazzetta vicino al nostro ostello parte una scalinata molto lunga che finisce su una collina dove c'è la chiesa di stiqaatsi, tappa del cammino di Santiago comunque, visto che ci sono le piastrelle per terra con il logo del cammino; con un pelino di fiatone arrivo in chiesa giusto il tempo di sedermi
5 secondi 5 e farmi espellere dalla suddetta da una signora delle pulizie che dice che stanno chiudendo.
Ma sono le due del pomeriggio del venerdì santo! cioè, allora chiudiamo pure a natale e bom, no?
Evidentemente i miei rapporti con le donne delle pulizie in generale sono complicati, avrete capito.
Tamen; tre pinchos in un bar-elegante-della-crocetta ma con musica rock punk (??) dopo, e prendiamo la metro per andare al mar!

Della serie Forse non tutti sanno che, Bilbao NON è sul mare, come pensava il sottoscritto, ma QUASI sul mare.
Indi per cui ti prendi la tua bella metro, e ti fai venti minutini con fermate sottoterra e in superficie, ti porti un bel plaid per la spiaggia e pure le carte, che ci scappa un briscolone in riva al mar, che punk che siamo.
L'impatto con il golfo di Biscaglia è di quelli che tolgono il fiato: alte scogliere, grandi e vuote spiagge, surfisti, onde, mulini a vento e ovviamente vento, vento e vento.
Roba tipo Irlanda, oceano, Dover, Finisterre, cose così no? Bellissimo.
Alzi la mano chi ha letto Oceano Mare...così pochi?molto male. Subito in cameretta a leggerlo, tutti quanti! Beh comunque la locanda Almayer qui ci starebbe proprio bene.
Solo che ore 15:20 sole;
15:21 qualche nuvola e vento;
15:22 nuvolosissimo e gelo.
Vabbè ma allora ditelo.

Comunque si parla di ciò:



Risalendo un po' la foce del fiume e il porto, mi imbatto in una roba bellissima di cui ignoravo l'esistenza: il ponte di Vizcaya.
Trattasi di un ponte trasportatore (eh?controllate, sono andato a vederlo pure io), che tra l'altro è pure patrimonio UNESCO: roba forte (a parte che ormai qualsiasi cosa è patrimonio unesco, ma vabbè).
Beh ma vuoi mica lasciarlo lì dove sta e fargli solo due fotine? Giammai! Piglio il biglietto, salgo con l'ascensore e mi ritrovo sulla passerella sospesa in alto ad attraversare il ponte; c'è da dire che tira una bella arietta gelida neh.
Scendo dall'altra parte e decido di tornare indietro con la gondola, cioè la parte basculante dove vengono anche trasportate le auto, e tornando scopro che tutto sto ambaradàn l'ha progettato un discepolo di Eiffel; effettivamente la somiglianza si nota. Mi pareva.
Dopo aver chiesto in un bar una chocolate caliente e aver ricevuto un bicchiere con latte al cioccolato e ghiaccio (sti spagnoli NON CE LA FANNO PROPRIO), ritorniamo nella nostra bella cittadina basca con tanti turisti in più: difatti essentdo venerdì santo penso che sia arrivata
un fracco di gente per farsi i tre giorni di vacanza per pasqua.
Tornati in ostello, ringrazio la signora Pina (la vecchietta dell'ostello, ndr.) per aver messo i termosifoni a palla così da starmene  tutto bello al calduccio in un clima quasi tropicale.
Quanto ci piace.

In questo pomeriggio di sabbia, vento e onde non può che venire in mente codesta, che ci sta muy bien.


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